A partire dal 1992 in occasione della realizzazione dell’Expo Colombiana dal titolo “Cristoforo Colombo, la nave e il mare”, la città di Genova ha dato avvio ad un processo di progressivo recupero del proprio water-front portuale, con l’inserimento nell’area di funzioni urbane, per il turismo e il tempo libero.

Da allora gli interventi di riqualificazione si sono espansi verso ponente e di fatto si è verificata una progressiva saldatura fra l’area degli antichi moli portuali e il centro storico che sorge a ridosso di essi. Gli effetti sui processi di rigenerazione urbana sono diventati sempre più evidenti, con netto incremento dei flussi turistici e dell’immagine della città sull’esterno.

Negli anni novanta ha inizio una discussione sul futuro della strada sopraelevata, importantissima infrastruttura viaria costruita nel 1965, con lo scopo di smaltire il traffico da levante a ponente attraverso un percorso piuttosto lungo (circa 5 chilometri di tracciato), con un tracciato indipendente che attraversa l’arco portuale schivando gli ostacoli verticali e orizzontali.

Le prime ipotesi di sostituzione della sopraelevata ruotavano su due alternative: tunnel subacqueo portuale o ponte sul porto. La scelta ha portato ad escludere quest’ultimo in ragione del pesante impatto ambientale, mentre si stanno ponendo alcune premesse importanti per la realizzazione del tunnel subacqueo. Oggi il tunnel subacqueo é avviato alla nascita attraverso una gestazione durata oltre un ventennio.

Il progetto “cinerama sul waterfront” nasce nel 2003 contribuendo al dibattito sul riutilizzo della strada sopraelevata con un’ipotesi alternativa: utilizzare la struttura per accogliere un sistema meccanizzato di trasporto pubblico con forte valenza panoramica ed urbanistica. Una proposta che nulla toglie alla funzione che la sopraelevata già svolge.

“Una navetta, come nel “cinerama”, ci proietta dentro la scena del water-front; una telecamera che scorre lungo la linea della sopraelevata regalandoci le immagini suggestive del porto.”

Un sistema di trasporto pubblico meccanizzato sospeso che dell’area Porto Antico offre un percorso turistico ricco di suggestioni panoramiche e raggiunge l’ultima sosta al Terminal traghetti in meno di 15 minuti. consentendo un flusso orario di 160 passeggeri.

Il concetto si basa su una struttura parassita che si integra nelle pile di acciaio esistenti. Un sostegno verticale sagomato si mimetizza con la struttura a T che sorregge la sede stradale, integrando il sistema statico, mentre un sistema di travi continue da luogo ad una monorotaia che si nasconde sotto il cono d’ombra della strada in sospensione senza ostruire sulla trasparenza visiva tra città e mare.

La cabina è una cassa autoportante interamente realizzata in lega di alluminio, con unioni meccaniche simili a quelle usate nelle costruzioni aeronautiche. Il sistema meccanico consiste di veicoli automotori azionati da moto-riduttori elettrici con trazione su ruote gommate.

I punti di sosta, le fermate, sono state immaginate come delle piccole architetture che si inseriscono nello spazio urbano con diversità di condizioni al contorno, la sfida è stata cercare di progettare qualcosa che andasse oltre alla funzione di collegare la quota del livello navetta col suolo, non soltanto ascensori e scale di sicurezza ma un involucro che diventa light architecture, pelle sensibile e mutevole che crea un evento nel paesaggio urbano.

TIPOLOGIA INTERVENTO

Sistema di trasporto pubblico meccanizzato

LUOGO

Genova

PRESTAZIONE

Concept

DATA

2003

GRUPPO DI LAVORO

Arch. Alessandro Cossu

Arch. Mauro Marsullo

Ing. Michele Montanari

Progetto citato in “SISTEMI NON CONVENZIONALI DI TRASPORTO PUBBLICO , Edizioni Franco Angeli, 2007